La mia Poetica (Octavia Monaco)
Dichiarazione di poetica in occasione della mostra Arte e psiche: tempo, simbolo e trasformazione
La mia pittura mi ha sempre preceduta…
A processo concluso ne ricerco le significanze ultime, le corrispondenze al mio Essere, attenta a non profanarne il Segreto. Quello stesso Mistero che Melusina preserva nella sua serpentiforme coda.
L’alata serpentessa è un incontro antico quanto le alberesse, ma, dapprima tenuta a distanza, ora urge, Lei, di farsi visione, corpo, di essere restituita. L’ho incontrata attraversando lo specchio, porgendo l’ascolto, danzando i passi, facendomi vaso, affidandomi, seppure prudentemente, a quel fluire germinante di immagini, forme e segni che il nostro inconscio conserva sovrabbondante e propone. Sperimento -
o forse solo temo e sospetto - che, corrisponda a verità, la facoltà degli artisti di
pre-sentire gli archetipi che rispondano non solo alle richieste della loro biografia ma, contemporaneamente alle Necessità del collettivo.
A volte le mie immagini si propongono inattese, ma già perfettamente configurate.
Per lo più si offrono a coronare un lavoro di scavo perpetuato negli spazi del Vuoto,
nei luoghi dello smarrimento, negli abissi delle assenze e sottrazioni dal Mondo. Io-Athanor, luogo della trasmutazione, delle mescolanze. Sincretismi visivi come personale esito figurale in risposta a millenni di sedimentazioni simboliche a
collegare e ripercorrere cangianti e universali tempi e culture .
Disagi e aneliti per tessiture dialogiche nell’inseguimento di passi che si rincorrono
nel fondo dello sguardo, nella percezione delle polifonie negli spazi interiori del
Caos e del Silenzio.
Occorre farsi liquidi e solidi insieme, e alfine, la Cerca ha compimento in un processo circolare in cui ritorna plasmato, ordinato e configurato ciò che prima appariva oscuro, indefinito, magmatico e Potenziale.
Rivelando si ri-vela la Psiche nel suo divenire. Rivelo e si ri-vela nella partecipazione
e radicamento in un Tempo senza Tempo al quale il mio Essere e l’Essere di noi tutti appartiene. Può accadere che mi sconcerti la mia pittura al punto che non so più
se sono io, Octavia a inventare o è la mia Psiche che forma e mi in-forma, percependo, talvolta, indipendente e quasi autonoma la Fonte dell’esperienza
visuale che diviene esperienza conoscitiva, laddove individuo trasversali analogie o aderenze al personale.
Altro non so.. Altro forse non occorre sapere….
“Arte è da sempre e soprattutto un’opera di restituzione”. Parole che come un mantra assertivo indicano una funzione che esercito proponendo, in quest’occasione espositiva, il raccolto artistico delle recenti meditazioni sul Tempo, accompagnate da precedenti opere pittoriche individuate per qualità affini al pensiero junghiano
Octavia Monaco